Chi siamo e dove siamo
INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, TERRITORIALE E AMBIENTALE
I Confini
Il territorio della Comunità Montana Valli Orco e Soana (CMVOS) è situato nel Piemonte nord -occidentale, lungo l'alto bacino dell'Orco, fra i bacini della Dora Baltea e della Stura di Lanzo, nella parte orientale delle Alpi Graie, nell'alto Canavese.
Geograficamente, la zona occupata dalla CMVOS è posta a circa 45°25' di latitudine Nord e a 7°28' di longitudine Est (Comune di Locana).
La CMVOS confina a Nord con la Comunità Montana Grand Paradis e la Comunità Monte Rosa (in Valle d'Aosta) a Est con la Val Chiusella e la Comunità Montana Valle Sacra; a Sud-Est con la Comunità Montana Alto Canavese; a Sud con la Comunità Montana Valli di Lanzo; a Ovest con la Francia (Val d'Isère e Val d'Arc e Parco Nazionale della Vanoise). La superficie dell'intero territorio è di circa 620 km2.
I Comuni appartenenti alla CMVOS
La CMVOS raggruppa i seguenti 11 Comuni:
1. Alpette
2. Ceresole Reale
3. Frassinetto
4. Ingria
5. Locana
6. Noasca
7. Pont Canavese
8. Ribordone
9. Ronco Canavese
10. Sparone
11. Valprato Soana
Il territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso
Parte della superficie di alcuni Comuni della CMVOS (6 su 11 e cioè Ceresole, Locana, Noasca, Ronco, Ribordone e Valprato) è ricompresa entro l'area protetta dell'ente Parco Nazionale del Gran Paradiso, nato nel 1922 dalla Riserva di Caccia creata dal re Vittorio Emanuele II e che si estende su una superficie di circa 700 kmq in ambiente alpino.
Le montagne
Il territorio della CMVOS presenta un'altimetria compresa tra i 425 m (Comune di Pont) e i 4.026 m s.l.m. (Comune di Noasca). Molte sono le cime oltre i 3.000 m, come la Tresenta, il Ciarforon e Punta Fourà in Valle Orco, e la Rosa dei Banchi, la Torre di Lavina e la Torre del Gran San Pietro in Val Soana. La cima più alta è il Roc (4.026 m s.l.m.), nel massiccio del Gran Paradiso, che separa il territorio piemontese dalle valli aostane.
Il patrimonio boschivo
La CMVOS possiede un ricco patrimonio boschivo e vegetazionale, le cui essenze dominanti variano con l'altitudine e l'esposizione dei versanti.
Le foreste, interamente in area acclive, non sono sfruttate per la produzione di legname in quanto difficilmente accessibili.
Le essenze arboree caratteristiche sono, alle quote più elevate, il larice, l'abete, bianco e rosso, il pino cembro, il pino uncinato e il faggio che infiamma di colori i boschi in autunno, e, più in basso, il castagno, l'acero, la betulla, l'ontano e la farnia. Tra gli arbusti, il nocciolo, il rododendro, il ginepro e il mirtillo.
Il totale della supeficie boscata presente nel territorio della CMVOS ammonta a circa 203,82 km2, ripartiti tra conifere, fustaie, ceduo e ceduo d'invasione.
Nella località Campiglia, nel Comune di Valprato, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha creato un giardino botanico con molte varietà floreali in cui si possono ammirare, tra gli altri, stelle alpine, ranuncoli, narcisi, genziane, sassifraghe, garofani, genepy e gigli di monte.
Il patrimonio faunistico
Dal punto di vista faunistico la CMVOS grazie anche alla sua parziale inclusione nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, offre un patrimonio di eccezionale valore. Gli animali più rappresentativi sono lo stambecco (che è divenuto simbolo del parco stesso), il camoscio e la marmotta. La fauna minore è costituita da: volpe, tasso, lepre, ermellino, scoiattolo, ghiro, martora, donnola, faina e cinghiale. Tra gli uccelli, i più caratteristici sono: l'aquila reale, la pernice, la coturnice, il gheppio, il gufo, l'allocco, il picchio.
Il patrimonio culturale e monumentale
Esistono evidenze della frequentazione delle valli fin dal neolitico (Pont-Santa Maria). Oltre al patrimonio dei centri storici di impianto medievale (Pont e Frassinetto su tutti) il patrimonio monumentale della CMVOS è
rappresentato da numerose torri, caseforti, cappelle, santuari e chiese, alcune con importanti affreschi e altre opere d'arte. Tra i beni monumentali isolati sono notevoli le tre torri medioevali di Pont, le caseforti di Pianetto e Pertia, la rocca di Sparone e l'antica pieve di Santa Maria in Doblazio. Tra le attrattive culturali vanno segnalati i seguenti musei, creati con lo scopo di consentire un approfondimento della storia e delle tradizioni locali:
a) Museo del Territorio delle valli Orco e Soana, nella torre Ferranda di Pont,
b) Museo della Plastica Sandretto di Pont,
c) Museo Etnografico degli Antichi Mestieri di Pont,
d) Museo dello Spazzacamino di Locana,
e) Fucina del Rame di Ronco.
La cultura montana e il folklore
Tra i residenti delle Valli Orco e Soana è vivo un forte senso dell'identità storico-culturale, che si manifesta con il rispetto delle antiche tradizioni, provenienti dal rapporto con il difficile ambiente montano, la continuazione di produzioni agricole tipiche, la lavorazione artigianale del rame, il mantenimento di manifestazioni folkloriche come la transumanza del bestiame bovino dagli alpeggi, spesso volutamente effettuata percorrendo al passo le strade, e la vitalità di associazioni culturali e di gruppi folkloristici.
Sono numerose, inoltre, le sagre ricorrenti dei prodotti tipici artigianali o enogastronomici; una citazione particolare meritano la fiera di San Matteo di Pont, il concerto musicale annuale "d'la rua" che si tiene d'estate nelle strade e nei balconi di Pont, e la rievocazione storica della battaglia di Re Arduino sulla Rocca di Santa Croce nel Comune di Sparone.
L'acqua delle valli come risorsa e come minaccia
Il territorio della CMVOS è solcato da due valli principali generate dai bacini idrografici dei torrenti omonimi, il cui imbocco è situato all'altezza di Pont:
- la Valle Orco ha direzione da Ovest a Est, ed è percorsa per circa 47 km dal torrente omonimo, che riceve lungo il suo corso numerosi affluenti, di cui il principale è il torrente Soana, che vi si immette a Pont, dove volge a Sud-Est, uscendo dal territorio della CMVOS;
- la Valle Soana ha invece direzione da Nord a Sud, con un'ansa verso Ovest in corrispondenza del Vallone di Forzo, e si biforca, nella parte alta, nei Valloni di Campiglia e Piamprato e prende il suo nome dall'omonimo torrente che la percorre da Piamprato a Pont per 25 km, in un ambiente selvaggio e con fitta vegetazione.
Le valli sono di origine glaciale, come testimoniano la morfologia, l'aspetto delle bancate rocciose e la presenza di ghiacciai di alta quota e di numerosi laghetti formatisi con acque di fusione.
La ricchezza di acque e l'orografia montana hanno consentito la costruzione, per la produzione di energia idroelettrica, di bacini totalmente artificiali o in estensione di laghi naturali, tra cui i laghi di Ceresole, del Serrù, dell'Agnel, di Teleccio, di Valsoera e d'Eugio.
Per quanto riguarda gli usi potabili, questa risorsa è ora gestita dall'Autorità d'Ambito Torinese n. 3.
L'acqua rappresenta quindi un patrimonio di ricchezza inestimabile ma anche una minaccia: infatti le valli della CMVOS sono molto soggette a disastrosi eventi alluvionali, già attestati storicamente dalle seicentesche "visite di corrosione" vescovili, e avvenuti recentemente nel settembre 1993, nel periodo 13-16 ottobre 2000 e nel mese di giugno 2002.
INQUADRAMENTO SOCIO - ECONOMICO
L'economia della CMVOS è stata profondamente condizionata dall'aspra morfologia del territorio e dalla storia locale. In particolare, la presenza di ripidi pendii, la scarsità di superfici coltivabili, le difficili condizioni di vita in quota e, più recentemente, le disposizioni normative di adeguamento per le attività produttive agro-silvopastorali, hanno creato ulteriori difficoltà per il mantenimento delle attività tradizionali basate sull'allevamento e sull'agricoltura.
Per molto tempo, l'economia di queste terre è stata supportata dalla presenza degli impianti per la produzione idroelettrica dell'Azienda Energetica Metropolitana di Torino (ora IREN S.p.A) ma il processo di automazione degli impianti e la razionalizzazione organizzativa dell'azienda, attualmente, non garantiscono più un significativo numero di posti di lavoro. Da un punto di vista industriale, gli unici comuni nei quali si trovano alcune industrie manifatturiere sono quelli di Pont, Sparone e Locana.
Le risorse turistiche
Il turismo rappresenta, in prospettiva, una delle fonti principali dell'economia valliva.
Le attrattive sono rappresentate dal patrimonio naturalistico, con la presenza del Parco Nazionale del Gran Paradiso, del patrimonio artistico-culturale e della possibilità di praticare numerosi sport, come l'alpinismo su roccia e su ghiaccio, l'escursionismo, la mountain bike, il parapendio e lo sci di fondo e di discesa negli impianti di Ceresole, Valprato, Alpette e Locana.
In un'ottica strategica, il collegamento sciistico tra la Val Soana e la confinante valle aostana di Champoluc, in corso di esecuzione a lotti funzionali, apre consistenti possibilità di sviluppo.
La popolazione
Il grafico riguarda la variazione della popolazione nel territorio della CMVOS e mette in evidenza la tendenza negativa della popolazione residente e il fenomeno dello spopolamento del territorio montano.